Non credete ai titoli e alle notizie diffuse in questi giorni dai Media: il referendum si fa! Il 12 e 13 giugno tutti alle urne a votare SI per dire NO a tutto ciò che sembra un ennesimo sopruso nei confronti della popolazione italiana.
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Il Referendum SI fa

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Il Referendum SI fa

si al referendumIn questi giorni continua il tam-tam dei mass media che diffondono la notizia che “il Governo ha fatto dietro front per quanto riguarda il nucleare”; i più precisi hanno anche detto che si tratta di un rinvio utile “per poter analizzare meglio le possibilità di un nucleare più sicuro” prendendo in esame il recente disastro in Giappone (la famigerata centrale di Fukushima) e, contemporaneamente, attendendo gli sviluppi in sede Europea.

Tutto ciò premesso, la notizia che sta arrivando alle orecchie della gente può sintetizzarsi in: “il Governo ha fatto dietro front sul tema nucleare e -quindi- non c'è più bisogno del Referendum!”

In questo modo i titoli dei servizi in TV e su molti giornali hanno rasserenato gli animi degli italiani, in particolari quelli che vivono nei luoghi scelti per la costruzione della centrale.

Niente di più falso! Le notizie sono state diffuse ad arte e non si spiega a chiare lettere che si tratta di un semplice rinvio della questione, in attesa di presunti chiarimenti sulla effettiava “sicurezza” delle centrali.

Ma una domanda deve sorgere spontanea: perché tutto questo?

Una semplice analisi basata sulla logica ci potrebbe indurre a pensare che:

Con il referendum sul nucleare si sarebbe raggiunto il quorum ed anche gli altri sarebbero passati, in particolare quello sul “legittimo impedimento” -tanto caro ad alcuni esponenti politici- e l'altro quesito importante sulla privatizzazione dell'acqua. A quest'ultimo sono interessate molte aziende alcune delle quali molto vicine ad esponenti politici di opposizione e -perchè no- anche di governo. Potremmo quasi definirlo “interesse bi-partisan”.

In questa situazione di evidente “furberia” non ci resta che una sola cosa da fare: andare a votare sempre più numerosi e convinti; il nostro primo scopo deve essere quello del raggiungimento del quorum necessario per la validità dei referendum e -mai come in questo caso- dire Si è la cosa più giusta che si possa fare.

In conclusione: il 12 e 13 giugno tutti alle urne a votare SI per dire NO a tutto ciò che sembra un ennesimo sopruso nei confronti della popolazione italiana.


Documento scritto e/o curato da Beatrice
Data pubblicazione: 21/04/2011 (11:31)
Ultimo aggiornamento: 21/04/2011 (11:52)


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