I botti che salutano la festa di Sant'Antonio sembrano quasi voler salutare anche i responsi elettorali. Ha vinto il buon senso e gli Italiani. |
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Ha vinto il SI! |
Tags/parole chiave: referendum • nucleare • acqua pubblica • legittimo impedimento
C'era un'aria strana, a Casarano, la mattina del 12 Giugno. Era domenica ed alle otto, per strada c'era poca gente, almeno nelle vie principali: qualche macchina, qualche passante. Ma niente di eccezionale.
Come dall'invito diffuso su Internet, l'idea era quella di andare a votare presto, almeno prima di mezzogiorno, in modo che si potesse contare su un discreto afflusso alle urne nelle prime comunicazioni statistiche che sarebbero state date al Ministero degli Interni.
Purtroppo, lo scarso movimento in paese non lasciava presagire nulla di buono. Tuttavia, inaspettatamente, nelle vicinanze del seggio, succedeva quello che avviene, normalmente, durante le elezioni amministrative locali: minuscoli capannelli di persone si salutavano cordiali e alle otto di mattina si erano precipitati qui con un obiettivo preciso. Andare a votare per il referendum!
La paura della sera prima, quella che si potesse non raggiungere il quorum, visto l'invito dei partiti di governo a disertare la consultazione in quanto ritenuta inutile, ha cominciato a vacillare. Ritrovare nel seggio, prima della consueta “uscita di messa” tante persone ben determinate non poteva che far tornare la fiducia.
E sino alla sera prima la paura che il referendum potesse non essere preso nella giusta considerazione -grazie soprattutto alla grande confusione mediatica ed ai pastrocchi legislativi che erano stati organizzati ad arte- era veramente tanta!
Cosa avremmo potuto fare se non ci fosse stata la giusta affluenza alle urne? Dove ci saremmo dovuti trasferire se il Salento fosse diventato, con i cinque siti identificati sul suo territorio, una delle regioni principali del nucleare Italiano? Quali conseguenze avrebbe avuto sulla nostra salute, sul nostro territorio e sul nostro futuro la folle e sconsiderata idea di tornare ad investire sul vecchio ed antiquato nucleare?
I botti che salutano la festa di Sant'Antonio sembrano quasi voler salutare anche i responsi elettorali.Ha vinto il buon senso e gli Italiani, almeno la maggior parte di essi, ha dimostrato di essere all'altezza delle decisioni importanti. Mentre scrivo, il quorum è definitivamente raggiunto ed i SI hanno una percentuale che non lascia alcun dubbio:
Ma c'è dell'altro. L'atomo non è dannoso solo per l'Italia: è dannoso per il mondo intero. Le esperienze di Fukushima, Chernobyl, Three Miles Island ed altri disastri meno conosciuti devono essere il giusto sprone per far si che le centrali nucleari siano dismesse e che sia dato il giusto impulso alla ricerca di forme alternative di energia.
Oggi come non mai ciascuno potrebbe produrre per se la quantità di energia di cui ha bisogno. Le soluzioni si chiamano piccolo eolico e fotovoltaico. Ma a queste due parole, man mano che il tempo passa, se ne possono aggiungere di diverse che rappresenteranno, nel futuro prossimo, le possibili alternative. Un esempio per tutti: la fusione fredda “made in Italy”, a base di nichel ed idrogeno
Ma tutto questo ha un altro aspetto, che non piace ai ricchi. A chi venderebbero l'energia i grandi produttori se ciascuno potrebbe produrre in casa ciò di cui ha bisogno senza acquistarla dagli altri?
E come farebbero ad arricchirsi i soliti pochi se i molti non hanno più bisogno di loro? Sono queste le domande che turbano il sonno di qualcuno e che fanno sì che scoperte clamorose come quella tutta italiana della “fusione fredda” non siano divulgate presso il grande pubblico. Allo stesso modo, i prezzi dei pannelli solari e dei piccoli impianti eolici sono, probabilmente, gonfiati ad arte, in modo da scoraggiarne, in qualche maniera, l'installazione.
Ma pensiamo per un attimo a cosa succederebbe se con un po' d'acqua ed un pezzo di nichel si potesse produrre l'energia sufficiente a riscaldare ed illuminare un'abitazione per un anno, usando un dispositivo grande quanto uno scaldabagno o una comune caldaia a gas: il petrolio sarebbe inutile ed inutili sarebbero le guerre scatenate per accaparrarselo. Cesserebbe l'inquinamento, o diminuirebbe fortemente, come diminuirebbe la ricchezza dei soliti grandi gruppi petroliferi: ed è questo ultimo punto il nodo cruciale di tutta le questione.
Ma diamo tempo al tempo: per il momento abbiamo fermato il nucleare. Il bello deve ancora venire!
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