Ben 75000 lettere sono state inviate ad altrettanti italiani, a scrivere il sig. Fisco per contestare agli italiani il modo in cui nel 2012 hanno speso i loro soldini. |
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Tags/parole chiave: redditometro • fisco • controlli • redditi • evasione
In questi caldi giorni di agosto il "povero" signor Fisco non può andare in vacanza: niente mare, niente montagna. Solo tanto, tanto lavoro: è costretto a scrivere, scrivere e ancora scrivere.
Ben 75.000 lettere sono state preparate ed inviate per contestare agli italiani il modo in cui nel 2012 hanno speso i propri soldini.
Proprio così, la vita degli italiani verrà setacciata e ognuno di noi sarà nel mirino del signor Fisco; infatti, tutte le spese considerate "anomale", ovvero chi ha speso di più rispetto a quanto dichiarato finirà, sotto attenta osservazione.
Le "letterine" inviate sono in realtà un invito a presentarsi negli uffici dell'Agenzia delle Entrate per modificare eventualmente il reddito dichiarato per l'anno 2012; insomma, una specie di ravvedimento.
Nel corpo della lettera c'è un prospetto dove sono indicate le spese effettuate dal contribuente ritenute eccessive dal fisco rispetto ai redditi dichiarati. Se i dati indicati nel prospetto non sono esatti, il contribuente può richiederne la correzione inviando un messaggio tramite posta elettronica all'indirizzo indicato nella lettera, facendo attenzione ad indicare anche il proprio codice fiscale oppure, più semplicemente, è sufficiente chiamare i centri di assistenza messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate.
Nell'invito, il signor Fisco, molto gentilmente, ha pure indicato la data e l'ora in cui presentarsi negli uffici e, se il contribuente per qualsiasi motivo quel giorno è impossibilitato a farlo, può, entro 15 giorni dalla ricezione dell'invito, fissare un nuovo appuntamento.
Le lettere contengono uno spazio destinato ad indicare e/o modificare i dati contestati ed uno spazio dove indicare i saldi dei conti correnti bancari e postali e dei conti titoli relativi all’anno oggetto di contestazione.
Ma attenzione: il signor Fisco non ammette ritardi né errori e, in caso di mancata presentazione o di risposte incomplete e non veritiere, è prevista una bella e sana sanzione che va da 258 a 2.065 euro.
Contribuente avvisato... mezzo salvato e, per l'altra metà, più che rovinato.
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