La ricorrenza dell'8 marzo non ha nulla a che vedere con il consumismo sfrenato e la libidine ma dovrebbe essere un momento di raccoglimento e riflessione per migliorare se stessi. La Giornata Internazionale della Donna è stata istituita per ricordare le conquiste politiche e sociali, per contrastare la lotta alla violenza e alla discriminazione. |
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Festa delle Donne |
Tags/parole chiave: festa della donna • commemorazione • tabacchine • miimose
Finiamola di renderci ridicole con festini e cene a base di perizoma! La festa delle donne è ormai divenuta una ricorrenza strumentalizzata dai media e sfruttata dal mondo commerciale.
Domani, in tutto il mondo, si festeggerà la festa della donna: un evento ormai frivolo a cui seguono cene organizzate per sole donne, spogliarellisti in carne che danno spettacolo e mimose a non finire accompagnate con frasi ad effetto.
Ebbene la ricorrenza dell'8 marzo non ha nulla a che vedere con il consumismo sfrenato e la libidine ma dovrebbe essere un momento di raccoglimento e riflessione per migliorare se stessi.
La Giornata Internazionale della Donna è stata istituita per ricordare le conquiste politiche e sociali, per contrastare la lotta alla violenza e alla discriminazione e, secondo quanto da più parti affermato, pare sia stata istituita per commemorare la morte in un rogo delle operaie che lavoravano in una fabbrica tessile a New York nel 1908.
Il nostro pensiero va, pertanto, a tutte le donne salentine a cui la storia ha dato ampio spazio e che si prodigano a migliorare la società attuale in cui viviamo; un pensiero particolare va alle "tabacchine" (così venivano comunemente chiamate le lavoratrici del tabacco) che il 15 maggio 1935 persero la vita per difendere i propri diritti di lavoratrici.
Di seguito i fatti sull'accaduto già pubblicati su Japigia in un articolo dedicato alla coltivazione del tabacco.
"Il primo Consorzio agrario nasce a Tricase nel 1902: fu fondato grazie a importanti rapporti d'affari con aziende straniere che acquistavano il tabacco salentino. Nel 1906 il Consorzio ottenne la concessione speciale per la lavorazione, specializzandosi nella confezione di sigarette molto richieste dopo la prima guerra mondiale.
Nell'aprile del 1935 fu approvato un decreto che prevedeva l'accorpamento dei Consorzi sparsi nella provincia in uno solo a Lecce.
La gente di Tricase all'epoca viveva di tabacco: tra ditte manifatturiere e l'azienda di Stato lavoravano oltre 1000 persone.
Il consorzio tricasino garantiva serenità ai lavoratori, un salario e servizi moderni alle operaie come, ad esempio, l'asilo nido. La notizia del trasferimento a Lecce fu considerata, dalla gente, come una minaccia al proprio, conquistato, benessere: cominciarono i primi scioperi e le prime proteste. La sera del 15 maggio, su suggerimento del ragioniere Mario Ingletti, uno dei dirigenti del Consorzio, la protesta fu organizzata in piazza: a difendere con un solo grido il proprio lavoro dovevano essere solo le donne e senza armi. Ma la gente cominciò ad aumentare: alle donne si aggiunsero gli uomini che le accompagnavano e i ragazzi, tutti riuniti a protestare in piazza, sotto l'orologio e al municipio. La folla chiedeva a gran voce l'intervento del potestà. Intanto i carabinieri avevano chiuso il municipio per non fare entrare nessuno. Vedendo che le richieste non venivano esaudite, la gente, ancora più disperata, buttò dell'olio sul portone del comune per dargli fuoco: ormai la manifestazione aveva preso una brutta piega. Cominciarono le botte, gli spari e si udirono le grida dei feriti e i pianti per i morti.
A morire furono in 5 e oltre 60 furono i feriti. Tra le vittime anche una certa Cosima Panico, colpita alla testa da una pallottola mentre usciva dalla chiesa: a sparare fu un finanziere, Rizzo Pompeo di Tutino. Altre vittime furono Maria Nesca, Panarese Pierino, un ragazzo di soli 15 anni e Scolozzi Donata.
Per alcuni mesi i contadini di Tricase furono trattati come sovversivi: braccati, condotti in caserma e a volte condannati da una giustizia sommaria e manipolata.
I primi giorni di aprile il procedimento si concluse e la gente che partecipò a quello sciopero fu rilasciata. Prima di quel giorno, la sera, si udivano le donne cantare: dopo le tristi vicende di quella tragica sera del 15 maggio tutto cambiò. Un silenzio terribile scese su Tricase che sembrava essere una città morta. Con la caduta del fascismo, nacquero le prime sezioni del partito comunista e le camere del lavoro, dando l'illusione al popolo che poteva ribellarsi alle ingiustizie subite.
Le tabacchine, tutelate dai dirigenti del partito comunista, cominciarono ad organizzare le manifestazioni per tutelare i propri diritti: furono le prime a capire che per ottenere il cambiamento si doveva lottare, ma purtroppo mancava l'istruzione. Tutto il resto è storia dei giorni nostri."
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