Un argomento insolito: Come fare per riconoscere, difendersi e annientare un VAMPIRO, peccato che i rimedi descritti non servono contro i nuovi vampiri, quelli in grado di succhiare il sangue dell'intera società. |
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Tags/parole chiave: vampiri • galatina • balcani • paletti
Proprio ieri ho seguito un seminario dal tema abbastanza inconsueto. Era in quel di Galatina e trattava di Vampiri, strane presenze che, da sempre popolano una certa filmografia e riempiono i racconti popolari dei paesi dei Balcani...
Ma veniamo al tema. Secondo le credenze popolari dei paesi d'oltre Adriatico, il "vampiri"o è un morto che ritorna con l'intento di fare del male; tuttavia, non si tratta di una figura demoniaca o di uno spirito ma è un "cadavere che cammina" con vari poteri magici, tra cui la capacità di trasformarsi e di controllare animali e particolari fenomeni atmosferici.
Il suo corpo è praticamente intatto ma alcuni segni lo contraddistinguono: lo sguardo vitreo o infuocato, le guance rosse, l'assenza di naso o il naso piatto, la bocca sanguinolenta, l'assenza di unghie o -anche- le unghie troppo lunghe. Non necessariamente queste caratteristiche devono essere tutte presenti contemporaneamente per identificare un vampiro: secondo la tradizione popolare, il vampiro, lo si riconosce perché è privo di ombra e la sua immagine non si riflette in uno specchio; inoltre non si aggira mai di giorno. In genere questa creatura riposa nella sua tomba con il volto rivolto verso il basso e con gli occhi ben aperti, lascia liberamente la sua dimora quando vuole e, anche se ha il potere di trasformazione si mostra in giro in forma umana. Insomma, proprio come i tanti film ci hanno insegnato...
Le cause possono essere molteplici. Si può essere influenzati alla nascita se in quel determinato momento si verifica un fenomeno eccezionale; ci si trasforma in vampiro nel momento in cui si viene uccisi da un vampiro.
La trasformazione può accadere anche se durante l'esposizione di una salma o durante la sepoltura si verificano delle irregolarità; inoltre le persone che in vita sono state disoneste o anche persone morte troppo giovani o troppo vecchie possono considerarsi "a rischio".
Secondo le solite credenze popolari spiegate al congresso, per contrastare un vampiro ci sono delle misure preventive da tenere in considerazione: bisogna osservare la precisa ritualità dei riti funebri, dal momento dell'esposizione fino alla sepoltura della salma, altrimenti, se un animale salta o vola sopra il corpo il defunto, quest'ultimo si può trasformare. Inoltre, anche gli eccessivi pianti e lamenti dei parenti dopo il funerale possono fungere "da richiamo" e contribuire a far ritornare il morto alla propria casa.
Altre precauzioni da seguire sono: gli occhi e la bocca del morto devono essere ben chiusi, se c'è il sospetto che il cadavere si possa trasformare in vampiro una volta chiuso il loculo prima di sigillare la bara gli si tagliano i talloni o i legamenti del ginocchio oppure si forano i piedi ma solo se in vita era un tipo eccessivamente zelante.
In alternativa si può ferire il corpo con un chiodo incandescente o, come avviene in Bulgaria e Romania, con del biancospino alla pancia o alla schiena, inoltre si deve occultare ogni collegamento con i parenti e, per evitare che ritrovi la strada di casa, lo si trascina fuori prendendolo per i piedi, e, per confonderlo ancora di più, il carro funebre si deve fermare più volte in prossimità degli incroci. Inoltre è buona pratica che i parenti di ritorno dal cimitero, versino dell'acqua, elemento temuto dai vampiri, in modo da eliminare le tracce. In Bulgaria è prassi mettere nella cintura del cadavere polvere da sparo e fiammiferi: è risaputo che i vampiri hanno paura del fuoco. Anche oggetti taglienti e piante aromatiche come l'aglio sono un ottimo deterrente.Ma cosa succede se, nonostante tutte le precauzioni, un defunto si trasforma in vampiro? In questo caso si fa di tutto per allontanarlo. Per proteggere la casa si traccia una croce con la pece sull'ingresso e tutte le aperture (porte e finestre) vengono trattate con aglio; anche le spine del biancospino sono un ottimo sistema per tenere questi esseri lontani da casa.
Chi è perseguitato da un vampiro deve invece individuarne la tomba, mangiarne la terra o il suo stesso sangue; se poi questo non dovesse bastare, il vampiro va annientato!
Se non si sa chi è il vampiro e dove dimora si devono seguire diversi metodi.
Si possono spargere delle ceneri o del sale intorno alla tomba sospetta in modo da rilevare se ha lasciato dei segni particolari; d'aiuto sono anche gli animali sensibili ai fenomeni soprannaturali come ad esempio un gallo nero o un cavallo.
Una volta individuato il vampiro, tutti gli abitanti del paese si devono riunire davanti alla tomba della creatura procedere con un ben preciso rituale; solitamente, come vuole la tradizione, viene conficcato un paletto di frassino nel cuore del vampiro, e -successivamente- si procede con la decapitazione. Il corpo viene poi bruciato e le ceneri sparse nel sepolcro; tra le varianti c'è anche quella di estirpare il cuore del vampiro, cucinarlo nel vino e rimetterlo al suo posto (!).
Il paletto in base alle culture può essere sia di biancospino o anche di frassino; anche un coltello può essere utilizzato o un forcone e a volte, in base al luogo, anche l'impalamento può non servire.
Fortunatamente i tempi cambiano e queste credenze ormai tendono a scomparire. Restano però altri vampiri in grado di succhiare il sangue dell'intera società: tuttavia, per essi non basterebbero le migliori soluzioni citate nel convegno di ieri tenutosi a Galatina...
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