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Imbavagliano la Rete!

Tags/parole chiave: legge prodi-levieditoriariformarocinternet taxcontro politica

Libertà costituzionali

imbavagliano la rete

L'articolo 21 della nostra Costituzione, al primo comma, recita: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. E' un articolo bellissimo! Il frutto delle conquiste dei nostri padri che, al termine del sanguinoso secondo conflitto mondiale, cercarono di impedire, con la Costituzione Italiana, che qualcuno potesse bloccare la libera espressione del pensiero.

Il comma successivo, poi, è ancor più eloquente: La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. E' meraviglioso! Sublime! Chiaramente, nel pieno rispetto dell'altrui libertà e dell'altrui persona, viene garantito che il proprio pensiero possa manifestarsi senza tagli censori.

In passato...

Ma al tempo della stesura della Carta Costituzionale, le cose andavano, invero, un po' diversamente. I fortunati potevano, a malapena, contare sulla terza elementare e l'analfabetismo era molto diffuso. Solo pochissimi eletti potevano contare su un diploma o, addirittura, sulla laurea. Poi c'erano la fame e le rovine della guerra: bisognava ricostruire e non c'era tempo per esprimere le proprie idee o scriverle su un blog... A proposito, non esistevano i blog!

Pochi leggevano i giornali e, ancor di meno, li scrivevano. Se, poi, qualcuno voleva scrivere un libro, o pubblicare un articolo, aveva bisogno di trovare chi glielo pubblicasse e, spesso, non era impresa facile.

Insomma, pur con l'articolo 21 non ci si poteva esprimere liberamente: c'erano molti ostacoli da superare per la libera circolazione delle idee. Le idee, per circolare, avevano bisogno di un supporto -la carta- che, purtroppo, costava.

La rivoluzione di Internet!

Finalmente, in questi ultimi anni Internet ha liberato le idee dalla necessità di avere un supporto. Esse viaggiano alla velocità della luce su una grande rete mondiale. Non ci sono limiti, non ci sono mezzi per fermarle: la Rete, nata per scopi militari, è creata in maniera da impedire che qualcun altro la controlli, che impedisca, con qualsiasi mezzo, la libera diffusione delle informazioni: è il fuoco sfuggito al controllo degli dei!

E così, grazie agli emuli di Prometeo, vennero Internet, i Blog, Beppe Grillo, le proteste contro la classe politica. Nasce la contro politica, fatta di cittadini che esprimono le proprie idee liberamente, su Internet, secondo quanto garantito dalla Costituzione; collaborano e, con velocità impressionante, le loro idee si propagano in rete, travolgono il potere, diventano virali, contagiano gli altri. Non ci sono limiti: in pochi secondi persone, eventi, informazioni, lontane migliaia di chilometri sono alla portata di tutti, possono essere stampate e diffuse in maniera ancor più capillare. I palazzi del potere non controllano più l'informazione, che fluisce libera, priva di qualsiasi giogo.

Troppo bello per continuare: la legge Levi-Prodi

E' passata in silenzio: sembra che nessuno si sia reso pienamente conto di quale legge si stesse varando. Ufficialmente con la volontà di disciplinare l'editoria ma con il mal celato desiderio di bloccare Internet, controllarla, distruggerla. Ed ecco il terzo tentativo di imbavagliare la Rete: la legge Levi-Prodi, una sorta di tassa su Internet e chi la usa, la solita libertà a pagamento, il solito dazio da pagare per poter godere di un diritto costituzionalmente garantito, condito con una sfilza di sanzioni sino a 300.000 Euro per i contravventori, a meno che il loro operato non costituisca reato!

Ma i problemi cominciano esattamente lì dove gli articoli di legge hanno inizio: al solito una legge confusa, che si presta a mille interpretazioni dove è necessario pagare e, anche dopo aver pagato, non si è mai certi d'averlo fatto bene o se manca ancora qualcosa.

Mi sento persa...

Non riesco a trovare le parole più giuste per esprimere il mio stato d'animo. Personalmente, non amo la politica non mi interessa scriverne. Mi piace potermi sentire libera di esprimere il mio pensiero senza paura di dover pagare per farlo, senza impazzire in inutili gabelle burocratiche create con il solo ed unico fine di impedire la libertà di espressione. Mi sento persa, nel più totale sconforto e nel più profondo dispiacere: vogliono imbavagliarci. Qualcuno vuole impedire agli italiani di esprimere il proprio pensiero. Punto.

Ed ora, cosa succede?

Qualcuno ha promesso di bloccare questa legge e, qualcun altro, ha proposto di abolire inutili lobby. Personalmente, ho paura: per me, per il mio lavoro, per la mia libertà.

Mi viene solo da piangere...

Aggiornamento del 23/01/2008

Abbiamo trovato un interessante video sull'argomento: si tratta di un'intervista rilasciata da Marco Travaglio sulla discussa Legge Levi-Prodi disponibile a questo link.

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Corsi e ricorsi storici: Internet: la libertà al 100%.

Data pubblicazione: 22/10/2007 (21:20)
Ultimo aggiornamento: 23/01/2008 (14:37)


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