Sopravvivenza e vita |
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Decimo convegno "Sopravvivenza e Vita eterna" 18-19-20-21 ottobre 2007 presso l'Hotel Delfino con il patrocinio della Presidenza del Consiglio regionale della Puglia, della provincia di Taranto, della Asl Taranto/1, della Camera di Commercio, del Comune di Taranto, dell'Ordine dei Medici e dell'Azienda di promozione turistica.
Due parole di presentazione: mi chiamo Pietro Rossetti e sono un Volontario del Soccorso della Croce Rossa Italiana, comitato provinciale di Taranto.
Proprio nella mia sede della Croce Rossa sono venuto a conoscenza del decimo convegno "Sopravvivenza e Vita eterna", che dal 18 ottobre fino a domenica 21 ottobre ha tenuto i suoi lavori presso l'hotel Delfino, a Taranto.
Così ho avuto il piacere di incontrarmi e scontrarmi con tematiche poco affrontate nella vita di tutti i giorni, forse perché coincidenti con interrogativi inquietanti: La sofferenza, la morte e la sopravvivenza, la vita eterna.
"L'essere e il divenire" è stato il tema prescelto quest'anno dal Comitato organizzatore costituito dalla presidente Gemma Cometti e dai suoi collaboratori Mariella Tangorra, Maria Iacobelli e Giancarlo Magno. Così, tra "essere" e "divenire", ho attraversato incolume un pericoloso campo minato costellato di domande
Posso dire che dopo il convegno, non sono più quello che ero: Pietro che non si poneva tante domande, il razionale ma qualche volta poco ragionevole, lo scettico per antonomasia su tutto quello che riguardava la medianità, i suoi effetti fisici e la transcomunicazione.
Uscito da quel campo minato sono divenuto qualcun altro, anche a causa dellincontro con Sue Rowlands, la famosa ricercatrice e sensitiva inglese ospite del convegno. La Rowlands nellincontro spiritico: percezioni dellinvisibile, chiamandomi per nome mi ha consegnato un messaggio dall'aldilà. Io con altri sette, otto partecipanti alla conferenza siamo stati contattati dall'Ignoto, tutto questo alle ore 18.30 di venerdì 19 ottobre nella sala gremita dellhotel Delfino.
Ignoto per noi e non per chi era al di là e che con noi ha comunicato. Esseri sapienti che conoscevano tutta la nostra vita del passato e del presente, nonché gli avvenimenti chiusi da sempre nellintimità familiare.
L'apertura ufficiale del convegno, per la mattinata di venerdì 19 si è animata con un dibattito sul tema chi siamo?
Perché viviamo che ha visto come protagonista una delegazione di studenti delle scuole superiori taratine, come il Liceo Ginnasio Statale Aristosseno e l'Istituto Tecnico Cabrini.
Le relazioni degli illustri convegnisti che si sono susseguite nelle quattro giornate, hanno toccato l'uomo, lo hanno tastato ed esaminato dal di fuori e dal di dentro, l'hanno spogliato del corpo cercando di svelare la sua anima, indagando il momento del trapasso dopo la morte corporale. Si è parlato ad una platea di credenti e non, con i criteri della scienza moderna, spinta ad una ricerca di confine, intrecciata alla filosofia e alla metafisica.
Molto interessanti a questo proposito, gli interventi di Alessio Di Benedetto, docente di storia ed Estetica musicale presso il conservatorio di Foggia; Padre Ulderico Pasquale Magni, epistemologo e grande amico dell'illustre astrofisica italiana Margherita Hack. Con lui ho piacevolmente discusso sul tema della Salvezza e della fede.
Si è parlato dell'alternativa al Big Bang (la "grande esplosione" primordiale da cui si crede siano nati lo spazio, il tempo, e la materia), la quale teorizza che il nostro potrebbe essere solo un Universo tra tanti, e l'insieme di tutti gli "universi" potrebbe essere immerso in uno spazio e in un tempo infiniti (asserzione comunque metafisica, dato che la fisica non potrà mai accertare l'esistenza di infiniti universi).
Tali Universi secondo altre teorie , risuonerebbero tra di loro con date frequenze, venendo in alcuni casi a contatto e con essi risuonerebbe anche luomo. Ecco lidea che tutto ciò che esiste e vibrazione quindi musica.
Dopo l'interessante accento sulla discordanza tra le teorie relativistiche e quantistica, mi ha affascinato il discorso di padre Magni sul rapporto tra atomi e fotoni e la famosa equivalenza di Einstein: E = mc2.
Una volta supposto la superiorità metafisica del fotone (ovvero della luce) rispetto all'atomo (e quindi alla massa), l'equazione precedente si riduce a banale identità rappresentando semplicemente l'energia necessaria all'osservazione di una massa e quindi della materia. In altre parole, la luce prevale su tutte le cose ed in essa è celato sapientemente il segreto dell'anima e dello spirito.
Durante i lavori del convegno, parlando di spirito ed anima, era naturale citare i grandi padri della psicoanalisi e della psicosintesi, Freud ed Assagioli; il filosofo ed esoterista Rudolf Steiner, fondatore dell'antroposofia; lo psichiatra e psicoanalista svizzero Carl Jung, uno dei fondatori della psicologia del profondo e di cui si è letta una sua testimonianza di pre-morte da lui stessovissuta nei primi anni del 1940.
Si è parlato ancora di esperienze pre-morte e medianità ascoltando le testimonianze di chi è tornato cosciente dopo un arresto cardiaco o un lungo coma, raccolte da Paola Giovetti, scrittrice e giornalista modenese.
Tali testimonianze convergono tutte nel definire un'unica dimensione fatta di luce e serenità, un mondo spaziale o paradisiaco da cui si ritorna una volta che il cuore ricomincia a battere e luomo riprende conoscenza.
La scrittrice e sensitiva Laura Paradiso ha descritto a lungo le sue esperienze di comunicazione con l'aldilà, permettendoci di capire gli scopi e le tecniche utilizzate.
I lavori del convegno sono proseguiti fino a domenica mattina, con gli interventi degli studiosi della materia provenienti da tutta Italia e dallestero: il medico cardiologo israeliano Nader Butto (Gerusalemme) con una relazione su Medicina universale e settimo senso; la studiosa inglese Sue Rowlands di cui si è parlato prima, docente nella scuola Tre-Ysgawen Hall nel Galles; Emilio De Tata (Reggio Emilia) studioso e ricercatore in Radioestesia e Radionica. E lui il curatore del seminario la vita come dono. La malattia come linguaggio dell'anima in cui si è parlato di Medicina esclusivamente sintomatica, di Medicina Energetica Vibrazionale e Medicina Cinese, arrivando a definire un uomo in tutta la sua complessità, costituito da un'Anima che attraverso un Corpo fisico ha la possibilità di esprimersi e da Corpi sottili attraverso il quale opera nel mondo emozionale e mentale.
Il convegno ha visto altri protagonisti come Enrico Pierangeli (Bari), neurochirurgo, direttore della Struttura Complessa di Neurochirurgia a Taranto. Problemi familiari hanno impedito al Prof. Daniele Gullà, docente di Biopsicocibernetica a Bologna, di partecipare ai lavori del convegno.
La proiezione di una testimonianza video del giornalista e direttore Rai Notte Gabriele La Porta, ha arricchito il dibattito.
Molto toccante e stata la testimonianza di sofferenza ed umanità della Dott.ssa Patrizia Calia, tarantina, medico chirurgo a Rovato (Brescia) in una struttura per disabili gravi.
Parlando del valore della vita nella sofferenza delle disabilità gravi, la dott.ssa Calia è diventata portavoce sana di alcune sue assistite, tra cui ricordo Franca ed il suo sorriso, Mina e le sue poesie, ed infine Delfina che con poche e semplici parole di bontà ha donato alla platea una lezione di solidarietà sullimportanza del sostegno morale e fisico per chi soffre di disabilità.
Molto importante il contributo di Don Sergio Messina, assistente religioso ospedaliero di Torino (ma siciliano per nascita, come lui stesso ha più volte sottolineato), fondatore della comunità L'ACCOGLIENZA, associazione che gestisce un servizio di Assistenza Domiciliare di Cure Palliative per malati terminali.
Il suo seminario, un corso sul Vivere il Morire, ha letteralmente aperto il convegno inserendoci nella dimensione umana della morte.
La vita ci educa continuamente allidea della perdita, dellimpossibilità di trattenere, dello sfaldamento lento e faticoso di ogni realtà umana, Don Sergio vive quotidianamente la sofferenza umana, sia quella del malato o del parente e amico che lo accompagna, e la sua esperienza mortificante ha dato a molti una risposta. Ci chiediamo perché moriamo, perché avvengono disgrazie che portano via per sempre i nostri figli o i nostri genitori proprio quando avevamo più bisogno di loro, ma è la stessa morte ci educa alla senso della nostra precarietà esistenziale , alla inevitabile perdita di tutto ciò che abbiamo costruito ()
Crediamo di conoscere da sempre le parole di Don Sergio ma, se continuiamo a pensare alla morte come una cosa negativa e deleteria della vita, come l'ultimo giro di giostra interrotto sul più bello, allora non abbiamo accettato e compreso pienamente il meccanismo biologico che ci accomuna tutti, piante ed animali compresi.
A mezzogiorno di domenica 21 Carla Castagnini, fondatrice de "La casa dell'Albero" è stata la protagonista dello spazio dedicato a "Una finestra sulla solidarietà", illustrando attività culturali e scopi benefici della onlus sorta in emilia proprio a sostegno di chi ha subito una grave perdita.
Dopo la proiezione di un filmato si è proceduto alla chiusura lavori di questo straordinario appuntamento annuale con la spiritualità e la ricerca interiore del senso del nostro esistere, del perché soffriamo e poi... ...moriamo. Sempre protagonisti L'essere, la nostra anima e il Divenire, forma appunto dellessere delle cose soggette al tempo, alla trasformazione continua e allaccidente.
Ora che siamo alla fine dell'articolo, mi torna in mente una frase di un filosofo, Salvatore Natoli: "Le parole, come è noto, sono sapienti di per sé [] Per fare una buona filosofia basta, quindi, meditare sulle parole". Voglio concludere con parole sapienti su cui meditare alla fine di questa filosofia della sopravvivenza e vita eterna, esattamente come ha fatto don Sergio nel suo seminario "Vivere il Morire" Queste sono le parole del piccolo grande saggio: Antoine De Saint-Exupery: "Il paese delle lacrime è così misterioso" ...ma misterioso non significa impenetrabile né inaccessibile" (Don Sergio Messina)
Pietro Rossetti
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