Dopo il referendum sul nucleare anche il quesito referendario quello sull'acqua non trova pace per il governo italiano. Ci diamo una calmata? |
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Tags/parole chiave: referendum • nucleare • centrale • acqua • privatizzazione
Dopo il referendum sul nucleare anche il quesito referendario quello sull'acqua non trova pace per il governo italiano.
L'appuntamento con le urne a giugno rischia di saltare; il motivo? Anche qui servono "approfondimenti" legislativi.
Approfondimenti legislativi? In che senso? In questo caso non serve fare delle consulenze per stabilire la pericolosità ma -probabilmente- si tratta solo di trovare il modo perché parenti, amici o amici degli amici, cugini e compari possano mettere le mani su un bene comune. Un bene su cui si basa la vita.
Chiaramente, come c'era da aspettarselo, immediata è stata la rivolta dei promotori del referendum che si sono impegnati a raccogliere oltre un milione e quattrocentomila firme che a gran voce hanno chiesto di far uscire, essendo un bene comune, dall'elenco commerciale e dai profitti l'acqua che la stessa terra ci dona
Anche i verdi hanno espresso la loro disapprovazione definendolo un vero e proprio espropio della democrazia. Tutto questo per cosa? Hanno -forse- paura che il referendum raggiunga il quorum? Ora non resta loro che "impedire" anche il legittimo impedimento e, in questo caso, sarebbe tutto molto chiaro.
Non si possono cambiare le carte in tavola, prima si poi no, poi forse, poi, ancora, "rimandiamo", o il solito "facciamo, non facciamo"... Questo non è modo di comportarsi ma, soprattuto, non è il modo di governare uno stato moderno. A proposito di stato moderno: ci sono grandi novità anche circa la legge elettrorale.
Sembrerebbe, infatti, che sia prontra una nuova leggina, che sarà discussa subito dopo Pasqua grazie alla quale l'attuale maggioranza vorrebbe blindare, con una "trovata" contraria a quanto stabilito dalla Carta Costituzionale, le liste e gli eletti al Senato della Repubblica. La stessa legge avrebbe degli effetti anche sul parlamento.
In buona sostanza, leggendo tra le righe, l'attuale maggioranza di governo vorrebbe rimanere tale e, per farlo, è disposta a tutto: ma ancora è un po' presto per trarre conclusioni. Vediamo cosa succede dopo Pasqua!
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