Sono passati 120 anni dalla prima trasmissione radio. Si trattava di semplici segnali morse, è vero, ma era il primo passo di un'avventura che non si sarebbe più fermata...
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120 anni di radio

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120 anni di radio

le antiche valvole

Con quest'anno sono 120 anni dalla prima trasmissione radio. Superata la fase di mera sperimentazione, infatti, due scienziati, l'italiano Guglielmo Marconi ed il russo Alessandro Popov, nel 1895 emisero i primi segnali stabili a radiofrequenza. È controverso chi sia stato realmente il primo, ma per tutti noi italiani, probabilmente, è solo e soltanto Guglielmo Marconi.

Si trattava di semplici segnali morse, nulla di più; ma tanto per dire che la strada della trasmissione senza fili era ormai aperta. Qualche anno più tardi, verso il 1919, avvenne la prima trasmissione stabile con parole e musica: era nata la radio così come tutti la conosciamo.

Oggi le cose sono un po` cambiate; anche i radioamatori non sono più quelli di una volta. Le trasmissioni “analogiche” hanno un lasciato il passo a quelle “digitali”; una trasmissione non è più esclusivamente analogica ma molta parte di essa è gestita da computer e flussi di dati. Esistono i telefoni, i trasmettitori WiFi, gli MP3... La radio non è più la stessa.

I moderni piatti degli anni 80

Entrando in una sala regia di un'emittente FM si nota subito una cosa: i computer la fanno da padrone e, cosa più evidente, da diversi anni, non esistono più i dischi in vinile... Sono stati rimpiazzati dagli MP3. Il computer principale, con un software di “regia automatica” li suona a partire da apposite playlist.

Ricordo con nostalgia la radio degli anni 80... C'erano i dischi in vinile, le cassette e no, non esistevano ancora i CD. Troppo costosi, mentre il supporto su vinile era quello più diffuso. C'erano due piatti, spesso con trasmissione meccanica a cinghia e si bloccava il disco tenendo fermo un panno di stoffa che lo isolava dal piatto che, comunque, continuava a girare. Poi la tecnologia cambiò e la novità fu rappresentata dai piatti a trazione diretta: bastava premere un tasto ed il disco partiva di colpo...

Ma la croce più grande era rappresentata dalle puntine... Andavano via come il pane. Bastava un piccola distrazione e la puntina era kaputt! Rotta, spezzata... inservibile. Bisognava sostituirla... Ma erano cose che succedevano: in una attimo, si sfilava quella vecchia e si metteva la nuova sul braccio del giradischi.

Un altro problema era la lite con colui che aveva fatto il programma prima di te per fargli rimettere a posto i dischi... Mai che stessero al posto giusto... Ti ritrovavi sempre la catasta di dischi da aggiustare se eri l'ultimo a trasmettere o dischi introvabili se eri il primo a fare il programma, specie se chi li aveva sistemati la sera prima andava molto di fretta... Altri tempi...

Ed oggi? Oggi ci sono le playlist... si sceglie il brano dal disco di storage, magari un piccolo NAS con due hard disk da due terabytes in RAID che possono contenere migliaia di brani. Non puoi ispirarti alle copertine ma non ci sono dischi da rimettere a posto dopo...

E vogliamo parlare di come si realizzavano gli spot di pubblicità? Era arte allo stato puro... Bisognava giocare con la pausa del registratore... Registrare il primo pezzo, magari con la base, riascoltare quello che si era registrato, stoppare al punto giusto con la pausa, mettere di nuovo in registrazione, registrare il secondo spezzone, magari con una base diversa... e via così! Non si poteva registrare da cassetta perché il risultato sarebbe stato pessimo e bisognava avere molta dimestichezza con il mixer. Inoltre la cassetta perdeva qualità in modo esponenziale ad ogni registrazione da altra cassetta.

Il bobinone

Ma il punto delicato era la “regia automatica” della notte... La notte bisognava trasmettere e, siccome tutti gli speaker dormivano, si andava di bobine... Grosse bobine da tre ore e mezza per lato, registrate su nastri larghi il doppio delle normali cassette: le si registrava, spesso, in diretta senza stacchi pubblicitari e senza voce: solo gli spot di autopromozione della radio... Spesso si faceva a turno ed ognuno metteva la musica che più gli piaceva. Il bobinone era autoreverse ed una bobina di sette ore poteva andare in onda anche per giornate intere...

Ora la regia automatica può pescare in modo casuale nei depositi di MP3 e predisporre musica sempre diversa... Ma vuoi mettere la soddisfazione di sentire in onda la propria bobina?


Documento scritto e/o curato da Franco
Data pubblicazione: 07/05/2015 (20:18)
Ultimo aggiornamento: 07/05/2015 (21:45)


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