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1) Cd come cassette |
Scritto il 28/02/2009 (10:45), pubblicato in Linux. Come registrare un CD dividendo......in brani pur eliminando lo spazio tra essi. Un tempo c'erano le cassette: era facile registrarle, si potevano ascoltare un po' ovunque e duravano abbastanza. Ai convegni (ed all'università...), poi, erano insostituibili: si potevano registrare i vari interventi senza interruzione per un successivo riascolto ed eventuale sbobinamento. Il problema era riuscire a trovare il punto in cui finiva un pezzo e cominciava l'altro. Si, è vero, c'era il contanastro ed alcuni riproduttori evoluti riuscivano a distinguere un brano dall'altro grazie allo spazio che li separava (il cosiddetto gap tra i brani). Tuttavia se lo spazio non c'era bisognava perder tempo andando avanti ed indietro e, se la cassetta era una C90 le probabilità che si inceppasse salivano in modo esponenziale. |
2) Audio con Linux: Audacity |
Scritto il 18/02/2009 (19:20), pubblicato in Linux. Un tempo c'erano i dischi...No non i dischi per computer, gli hard disk e i CD. C'erano i dischi di vinile nero che si ascoltavano con i giradischi e le puntine, che scrocchiavano e che si rigavano. E, spesso, ci si dannava a fare in modo che le puntine non raccogliessero polvere e scricchiolii, cercando di pulirli e tenendoli nella loro custodia in rigorosa posizione verticale. Poi c'erano le radio libere, quelle dove si poteva ascoltare musica e mandarla in onda sperando che, dall'altra, qualcuno fosse in ascolto della trasmissione. I più bravi, poi, diventavano abili nei mixaggi dove cercavano, appunto, di far coincidere il ritmo del primo disco con quello del secondo. Era una questione non solo di orecchio musicale ma anche di abilità e tanta destrezza nell'uso degli strumenti: il mixer ed i due piatti. |
3) Audio con Linux: Audacity |
Scritto il 18/02/2009 (19:20), pubblicato in Linux. Un tempo c'erano i dischi...No non i dischi per computer, gli hard disk e i CD. C'erano i dischi di vinile nero che si ascoltavano con i giradischi e le puntine, che scrocchiavano e che si rigavano. E, spesso, ci si dannava a fare in modo che le puntine non raccogliessero polvere e scricchiolii, cercando di pulirli e tenendoli nella loro custodia in rigorosa posizione verticale. Poi c'erano le radio libere, quelle dove si poteva ascoltare musica e mandarla in onda sperando che, dall'altra, qualcuno fosse in ascolto della trasmissione. I più bravi, poi, diventavano abili nei mixaggi dove cercavano, appunto, di far coincidere il ritmo del primo disco con quello del secondo. Era una questione non solo di orecchio musicale ma anche di abilità e tanta destrezza nell'uso degli strumenti: il mixer ed i due piatti. |
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