É in corso una petizione per ritornare a parlare di referendum popolare contro il nucleare in modo da fissarne la data in occasione delle elezioni amministrative; questo farebbe risparmiare agli Italiani (parola tanto sentita in questi ultimi giorni ma che presto tornerà nel dimenticatoio) un po' di bei soldini (la stima è di circa 400 milioni).
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Nucleare quali rischi?

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Un motivo per cui evitare il nucleare

É in corso una petizione per ritornare a parlare di referendum popolare contro il nucleare in modo da fissarne la data in occasione delle elezioni amministrative; questo farebbe risparmiare agli “Italiani” (parola tanto sentita in questi ultimi giorni ma che presto tornerà nel dimenticatoio) un po' di bei soldini (la stima è di circa 400 milioni).

Ma le centrali nucleari sono come una pistola puntata alla tempia: per prudenza abbiamo messo la sicura e stiamo sempre attenti a non premere il grilletto. Tuttavia, si tratta pur sempre di un'arma da fuoco e dietro quel minuscolo buchetto c'è una camera di scoppio dove è stato messo un proiettile che ghigna su un letto di polvere da sparo. Ma tornando a parlare di nucleare, questi sono i rischi.

Le ultime notizie che, già da stamani, tutte le agenzia di stampa battevano, recitavano: “Il reattore n°2 della centrale di Fukushima è esploso alle 22.10 ora italiana e secondo l'agenzia per la sicurezza nucleare giapponese ora sarebbe in corso una perdita di materiale radioattivo dal nucleo del reattore. Il livello delle radiazioni all'esterno dell'impianto sarebbe salito a 8.217 micro sievert per ora, e parte del personale addetto è stata evacuata dall'impianto”.

Micro Sievert... ma cosa sono i sievert?

Il sievert è l'unità di misura delle radiazioni e molto usati sono i suei sottomultipli: il micro ed il millisievert. In media una persona assorbe in un anno 2,4 millisievert; nel caso in cui si sottopone ad una radiografia assorbe 1 millisievert, ma se deve effettuare una TAC le radiazioni assorbite salgono 3 - 4 millisievert e con una PET dai 10 ai 20 millisievert.

I danni delle radiazioni assorbite dal corpo umano se superate le dosi consentite sono devastanti per la salute 1 sievert assorbito in un'ora può causare lievi alterazioni temporanee dell'emoglobina. 2 - 5 sievert causano nausea, perdita dei capelli, emorragie. 4 sievert assorbiti nel giro di una settimana su tutto il corpo portano alla morte nel 50% dei casi se non si interviene terapeuticamente. Oltre 6 sievert, la sopravvivenza è improbabile.

Purtroppo in Italia non c'è verso di far capire queste cose. Chi ci governa è convinto che il nucleare sia tutto salute e non riesce a considerare che i rischi sono maggiori dei propri profitti. Sembra quasi che non gli importi delle generazioni future (volendo usare un termine astratto) o dei propri figli o nipoti.

Mille anni fa venivano costruite le grandi abbazie (come Cluny) le cattedrali che avrebbero sfidato i secoli, come la bella cattedrale di Otranto, per voler fare un esempio vicino a noi. Dopo mille anni sono ancora qua, bellissime, incantevoli.

E noi? Cosa lasceremo a coloro che verranno dopo di noi, tra mille anni? Delle belle centrali radioattive, sepolte qua e là in questo bellissimo mondo. Non è molto, ma le generazioni future -probabilmente- avranno di che scaldarsi... O di che bestemmiarci. Dipende dai punti di vista.

A proposito di Otranto. Forse non tutti sanno che il governo è intenzionato a secretare i siti delle nuove centrali, in fede al vecchio adagio "occhio non vede, cuore non duole". Ma è di queste ultime ore la notizia che esiste una mappa di luoghi ideali per l'installazione di centrali nucleari in Puglia.

I siti sotto esame sono ben 8 e la maggior parte si trova proprio nel Salento: una a sud di Gallipoli è dove di solito faccio il bagno ed un'altra dalle parti di Otranto:

Puglia 28. zona costiera al confine con la Basilicata (Taranto) 29. zona costiera a nord del promontorio del Gargano in prossimità di Lesina (Foggia) 30. zona costiera del Golfo di Manfredonia (Foggia) 31. la zona costiera ionica a nord di Porto Cesareo (Lecce) 32. la zona costiera ionica a sud di Gallipoli (Lecce) 33. la zona costiera adriatica a nord di Otranto (Lecce) vincoli naturalistici 34. la zona costiera a sud di Brindisi (Lecce) vincoli naturalistici 35. la zona costiera in corrispondenza di Ostuni (Brindisi).

Ma come funziona una centrale nucleare?

Ma andiamo per ordine: per fare una centrale serve un elemento che si trova in natura l'uranio che portato ad alte temperature mediante processi di fissione nucleare produce calore e quindi energia.

Un altro processo, quello della fusione nucleare non è attualmente percorribile perché non si può in alcun modo controllare con le tecnologie che il modo, oggi, possiede.

Al contrario, un po' più controllabile è il processo di fissione, in cui atomi più pesanti vengono scissi (divisi) in particelle più leggere, innescando un processo a catena che può essere, in qualche modo, controllato. Il "controllo" avviene pompando nel sistema acqua (certamente non salata, visto che a Fukushima, dove è stata pompata acqua del mare l'impianto dovrà essere smantellato e smaltito. Smantellato e smaltito: belle parole del vocabolario che nascondono la tragica realtà...

Quindi, per funzionare, una centrale nucleare, ha bisogno di acqua, tanta acqua, che raffreddi il nocciolo; ma non acqua salata o sporca ma acqua pulita, buona, fresca e -ripeto- tanta, tanta. Se manca, sono guai: lo abbiamo visto in questi giorni.

Il Salento è nella siticulosa Puglia. Una terra dove l'acqua non è proprio un elemento abbondante, visto che abbiamo dovuto attendere la seconda metà degli anni trenta del secolo scorso per il completamento del ramo dell'acquedotto pugliese che portava l'acqua in provincia.

Quindi, la mia domanda: il Salendo dove la reperisce? Dall'Acquedotto pugliese? E durante l'estate che l'acqua viene razionata che succede? Si rischia la fusione? O desalinizziamo l'acqua del mare? E come? Forse usando la corrente della centrale? O la togliamo alle persone ed aggiungiamo i salentini a quelli che muoiono per sete?


Documento scritto e/o curato da Beatrice
Data pubblicazione: 15/03/2011 (15:54)
Ultimo aggiornamento: 22/11/2017 (15:43)


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