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Un calore incredibile...

Tags/parole chiave: caldometeorologiaYin e Yangmessapisalento

Prima non era così...

Ricordo le tante estati passate in sella al motorino. Era piacevole, nei mesi più caldi dell'anno e, prevalentemente, luglio o agosto, trovare quelle giornate talmente calde da sentire sulla pelle quell'afa che ti portava a far tappa su una spiaggia qualsiasi per un rinfresco.

caldo

Accadeva, tutto sommato, di rado. Erano più frequenti, anche in piena estate, quelle giornate di fresca tramontana o, se si era proprio sfortunati, gli incredibili acquazzoni che ti sorprendevano quando meno te li aspettavi. Era la normalità. Era anche normale dormire con le finestre chiuse in estate, magari sotto un leggero lenzuolino di cotone... E senza climatizzatori: ancora non esistevano!

Oggi no. Il vento caldo da sud ci sta accarezzando la pelle dai primi giorni di giugno. Andare in macchina da Casarano a Lecce alle 4 del pomeriggio senza la fida quattroruote provvista di climatizzatore comincia ad avere il sapore di una torrida avventura e la notte neanche una dormita all'addiaccio può propiziare il giusto sonno ristoratore.

Ma cosa sta succedendo?

Forse è vero: le temperature stanno, inesorabilmente e sensibilmente aumentando. A questo punto, non credo sia una follia di scienziati, ma una ineluttabile certezza. Fa caldo. Punto.

Si, probabilmente hanno ragione anche coloro che affermano che si tratta della consueta ciclicità degli eventi, che può trovare una seppur debole conferma nel fatto che la meteorologia può contare su rilevazioni precise e puntuali solo da poco più di un secolo e che, probabilmente, a questo periodo di caldo potrebbe -il condizionale è d'obbligo- corrispondere un periodo più fresco. Insomma, un infinito Yin e Yang meteorologico!

Ci sarebbe da crederci e vivere tranquilli, sperando in un prossimo -ed il più veloce possibile- ritorno di un periodo fresco; tuttavia, un dubbio mi tormenta: e se il continuo inquinamento, il taglio dei boschi, gli incendi di quel poco che resta hanno modificato l'ambiente in modo da rendere difficile -se non impossibile- il normale avvicendarsi dei periodi?

Immaginiamo il Salento

Si, immaginiamolo al tempo dei Messapi, 2500 anni fa. Era pieno di foreste, di immensi boschi di querce, di lecci, di macchia mediterranea. Una natura incontaminata, selvaggia. Gli abitanti si dividevano un territorio di grandi città stato, ognuna delle quali sorgeva in luoghi ricchi di acqua.

Le grandi foreste trattenevano l'umidità, rendevano il clima più mite. Si, poteva far caldo ma probabilmente il mare ed i boschi attutivano gli effetti delle bizzarrie del clima e rendevano il Salento una delle terre più ospitali dell'intero mediterraneo.

Ed oggi?

Se Attila passasse di qua, probabilmente si intenerirebbe. Altro che Flagello di Dio: qui l'erba non cresce già di suo!

Nel Salento si costruiscono strade, superstrade, palazzi e quartieri che erodono la terra fertile e quel poco che resta delle aree verdi. Si brucia la macchia mediterranea, quel poco che ne resta.

Si distrugge, quasi fossimo l'ultima generazione a calcare questo suolo: riusciremo mai a rendercene conto?

Data pubblicazione: 24/07/2007 (06:50)
Ultimo aggiornamento: 22/11/2017 (10:15)


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