Lo sfruttamento della falda del Salento è caratterizzato da prelievi eccessivi e non pianificati nonché dall'inquinamento puntiforme e diffuso di diversa origine (urbana, agricola, industriale). La finanziaria del 2011 della Regione Puglia vorrebbe aggravare la situazione attraverso la sanatoria dei pozzi abusivi
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Pozzi abusivi e sanatorie

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A rischio le falde acquifere salentine

canale nei pressi di cerfignano

La Regione Puglia mette a rischio l'acqua della falda profonda carsica del Salento leccesedi Antonio Bruno (Dottore Agronomo)

L'acqua è il vero e unico mezzo della vita. Senza di essa, semplicemente, non è possibile assicurare la vita" Philip Ball, H2O Una biografia dell'acqua, 1999

Nella proposta di legge Finanziaria della Regione Puglia agli articoli 24, 25 e 26 è prevista sanatoria dei pozzi abusivi. L’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Lecce il 23 dicembre 2010 ha scritto al Presidente della Regione PUGLIA On. Nichi Vendola, all’Assessorato all’Ambiente, all’Assessorato all’Agricoltura, all’Assessorato ai lavori pubblici e al Presidente del Consiglio Regionale per manifestare l’assoluto, totale e preoccupato dissenso, in quanto ritiene che il contenuto degli stessi sia particolarmente nocivo per il territorio, l’ambiente e l’agricoltura, con ricadute negative sulla salute dei consumatori.

Tutto questo perché l’approvazione di quegli articoli mette in pericolo una grande riserva d’acqua che si chiama FALDA PROFONDA CARSICA DEL SALENTO LECCESE che permette alle migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo che affollano Otranto e Gallipoli, di vivere in un territorio bello e suggestivo e di far vendere ai suoi abitanti a 4.000 Euro al metro quadrato gli appartamenti ai turisti che vengono da tutto il mondo e di rappresentare ricchezza e fonte di reddito per le popolazioni del Salento leccese. Questa area che va da Otranto a Gallipoli coprendo parte del Salento è definita dagli studiosi MOLTO SENSIBILE ALLA DESERTIFICAZIONE.

Eppure più volte il mondo scientifico ha lanciato il grido di allarme alle istituzioni dimostrando che che in Puglia solo il 7% del territorio regionale non e' affetto dal rischio deserto, mentre il 93% e' mediamente sensibile (47,7%) e molto sensibile (45,6%) con le aree del Gargano e molta parte della zona costiera soprattutto nella fascia che va da Otranto a Gallipoli coprendo parte del Salento. Così come l’Ordine di Lecce si sarebbe aspettato che la Regione Puglia mettesse in atto un piano anti-desertificazione finanziando i capitoli di intervento della protezione del suolo; gestione sostenibile delle risorse idriche; riduzione dell'impatto delle attivita' produttive; riequilibrio del territorio e misure trasversali.

Tutto questo perché tutti sanno che la Provincia di Lecce è ricca d’acqua, grazie alla presenza dell’acquifero calcareo che favorisce l’accumulo nel sottosuolo di ingenti risorse. Ma nello stesso tempo è di dominio pubblico che la ricchezza di acque sotterranee è compromessa da un uso dissennato della risorsa stessa, infatti in Provincia di Lecce sino a qualche anno fa erano 70mila i POZZI AUTORIZZATI E NON SAPPIAMO QUANTI ALTRI CE NE SONO CHE NON HANNO AUTORIZZAZIONE. Come scrivevo lo sfruttamento della falda del Salento leccese è caratterizzato da prelievi eccessivi e non pianificati nonché dall'inquinamento puntiforme e diffuso di diversa origine (urbana, agricola, industriale). La finanziaria del 2011 della Regione Puglia vorrebbe aggravare la situazione già precaria attraverso la sanatoria dei pozzi abusivi attraverso l’approvazione dagli articoli 24, 25 e 26 della Legge Finanziaria della Regione Puglia per il 2011.

La conseguenza diretta di tale scellerata decisione sarà un eccessivo prelievo di acque sotterranee che determinerà un ulteriore abbassamento del livello della falda, che a sua volta può produrre delle modificazioni ambientali. Tali modificazioni sono l’aggravamento di ciò che già accade, infatti il mondo scientifico ha più volte denunciato che si sta verificando il richiamo di acque superficiali inquinate in acquiferi profondi non contaminati e che in prossimità della costa si è già provocato il richiamo di acque marine causando la salinizzazione della falda.

Bene farebbe la Regione Puglia a intervenire sulla gestione dei pozzi trivellati nel salento leccese che potrebbero essere più del doppio dei 70mila dichiarati poiché in ultima analisi, il contributo negativo dello sfruttamento delle risorse idriche al fenomeno di desertificazione è da mettere in relazione più alle modalità di gestione delle risorse che ai suoi aspetti quantitativi ed è per questo che noi dell’Ordine ci saremmo aspettati che tale gestione fosse affidata ai tecnici del Consorzio di Bonifica che hanno esperienza che gli deriva dai saperi trasferiti di generazione in generazione dai pionieri dell’irrigazione e dall’essere gli specialisti del settore dell’uso sostenibile della risorsa idrica dell’acquifero carsico del Salento leccese.

E’ appunto la modalità di gestione la soluzione io ho più volte proposto per fermare gli emungimenti incontrollati sia dei 70mila pozzi privati dichiarati che di quelli abusivi della provincia di Lecce ma che è sicuramente estensibile a tutti pozzi della Puglia.

Per questi motivi l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Lecce ha chiesto al Governatore Vendola di togliere immediatamente dal testo dalla Legge Finanziaria della Regione Puglia per il 2011 gli articoli 24, 25 e 26 (o comunque enumerati, ma relativi all’oggetto).

Il problema della desertificazione, processo irreversibile che comporta una diminuzione o distruzione del potenziale biologico dei suoli, impone una gestione delle riserve idriche sempre più oculata, unitamente alla necessità di rendere ecologicamente compatibili i modelli di sviluppo sociale ed economico.

Nel Salento leccese il problema della desertificazione è strettamente connesso con quello della salsificazione delle acque di falda (GHASSEMI et al., 1995), causata dall’ingressione dell’acqua di mare nel continente a seguito di emungimenti estensivi e incontrollati che saranno più gravi dopo la sanatoria indiscriminata proposta dalla Regione Puglia.

Bibliografia

  • Beatrice Riganti, Il Salento a rischio siccità
  • Marco Delle Rose, Michele De Marco, Antonio Federico, Corrado Fidelibus, Gaetano Internò, Walter Orgiato, Alberto Biscazzi: Studio preliminare sul rischio di desertificazione del territorio carsico di Lecce.
  • Nicola Lopez, Donato Sciannamblo, Valentina Spizzico,Vulnerabilità intrinseca dell’acquifero costiero Pugliese valutata mediante modello parametrico SINTACS modificato
  • Cotecchia V., Daurù M., Limoni P.P., Mitolo D., Polemico M., La valutazione della vulnerabilità integrata degli acquiferi. La sperimentazione nell’area campione di Corigliano in Salento.
  • Cataldo Rossella, Margiotta Stefano, Leo Giorgio, Elaborazione di una carta della vulnerabilità dell’acquifero profondo di un area del Salento meridionale caratterizzata da carsismo superficiale e profondo
  • O. Lattarulo,I.Portoghese, M. Vurro, V.M. Perrino, L’evoluzione dell’inquinamento da intrusione salina nell’acquifero murgiano
Data pubblicazione: 27/12/2010 (12:56)
Ultimo aggiornamento: 31/12/2010 (16:57)


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