E' di questi giorni la notizia che la Tepco ha tenuto nascoste le informazioni relative alla fusione delle barre di combustibile atomico di altri due reattori della centrale di Fukushima; con questi ultimi sono ben tre i reattori in cui si è verificata la fusione delle barre di combustibile, rispetto ai sei di cui è dotata la centrale giapponese. |
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Tags/parole chiave: fukushima • giappone • nucleare • referendum
Di solito i panni sporchi è meglio lavarli in famiglia. Ed è proprio così che, a Fukushima, dove è ancora in atto il disastro nucleare, una volta spenti i riflettori mediatici, tutto torna alla normalità.
Ma "Normalità" è una parola grossa, perché il problema è ancora là; e, purtroppo, dalle notizie che -fortunatamente- la rete libera mette a disposizione sembra essere molto più grave di quanto si possa immaginare.
E' di questi giorni infatti la notizia che la Tepco (la società giapponese per l'energia) ha tenuto nascoste le informazioni relative alla fusione delle barre di combustibile atomico di altri due reattori della centrale di Fukushima; con questi ultimi sono ben tre i reattori in cui si è verificata la fusione delle barre di combustibile, rispetto ai sei di cui è dotata la centrale giapponese.
A denunciare il fatto è stata la stessa Tokyo Electric Power (TEPCO). Nella conferenza dedicata a questo disastroso evento, la TEPCO non ha potuto far altro che ammettere l'aggravarsi del disastro e confessare ingenuamente che la notizia stava per essere diffusa, solo che si era in attesa di raccogliere tutti i dati per essere certi in modo da non creare allarmismo inutile!
Beh, si, allarmismo inutile! Del resto come si potrebbe spiegare a 15 milioni di persone che non era il caso di allarmarsi per una centrale nucleare di cui la metà dei reattori stava fondendo ad appena 200 km di distanza da casa loro!
In Giappone dopo il disastro dell'11 marzo tutto sembra tornato alla normalità, nonostante il problema radiazioni esiste ancora e nonostante ci siano addetti ai lavori pronti ad arginare il danno, fermando, a scapito della propria incolumità, le perdite radioattive. Ma ci riusciranno?
Apparente normalità significa che si ricomincia con le esportazioni? I prodotti contaminati arriveranno anche da noi? E, visto che se ci si abitua e nulla fa male, tra quanto tempo diventeremo fosforescenti?
Le uniche cosa certe, in questo triste e disastroso evento mondiale, sono l'impreparazione dei tecnici di fronte ad eventi di questo tipo che, per quanto possano considerarsi "remoti" accadono; l'omertà dei diretti interessati ("volevamo essere certi prima di diffondere inutili allarmismi..." Certi di cosa? Che il nocciolo stia veramente fondendo?), la complicità delle parti europee interessate (politici, imprenditori e la maggior parte dei media).
Rammentiamo che abbiamo un solo modo per porre fine a questo sfacelo: il referendum del 12 e 13 Giugno 2011 dove uno dei SI è per bloccare Nucleare, gli altri due per l'acqua bene di tutti e l'ultimo, ma non meno importante, che la giustizia sia uguale per tutti. Quattro SI convinti ed un quorum da capogiro!
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