Una proposta shock: trasformare il Salento nella mecca dei golfisti, con campi da golf a go-go in barba alla secolare scarsezza d'acqua del nostro territorio. La desertificazione si può anticipare: sono sufficienti valide scelte politiche. |
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Golf e Salento |
Tags/parole chiave: campi da golf • salento • turismo • acqua • carsismo • siccità
Il golf è uno sport del nord Europa. L'erbetta, il verde, le dolci colline dei grandi campi da golf riportano alla mente la piovosa campagna inglese. Del resto se il pratino si chiama “prato inglese” un motivo ci deve pur essere.
Erba e verde significano acqua, tanta acqua. Cosa certamente abbondante nel Salento, circondato dal mare...
Ma l'acqua salata non aiuta a tenere in vita un pratino inglese. Lo sanno anche i bambini. Eppoi, da sempre, il Salento fa parte della “siticulosa” Puglia. E se si chiama “siticulosa”, anche per questo, un motivo c'è: piove poco e l'acqua si perde nella natura calcarea del sottosuolo.
In pratica finisce subito a mare.
E che cosa leggo oggi in Internet? Una notizia incredibile: “Per galleggiare nelle sabbie mobili della stagione economica in corso, il Salento potrebbe darsi al golf.” E, ancora: “Ogni nuovo campo da golf creerebbe in media 100 posti di lavoro.” (qui la notizia)
Domanda: e quanti campi da golf si vorrebbero creare per aumentare l'occupazione? Dieci? Cento? Mille? E l'acqua? Come la mettiamo con la cronica scarsezza di acqua della nostra regione?
È risaputo che i campi da golf hanno un pesante impatto ambientale, un dettaglio della situazione lo troviamo qui; nel mondo sono sempre di più le associazioni che si schierano contro la diffusione forzosa di questo tipo di sport.
Ma veniamo a noi. Recentemente abbiamo avuto modo di scrivere circa la situazione critica della campagna di Gallipoli, dove molti residenti sono senz'acqua grazie ad insane decisioni prese dalla politica.
La politica... Sembra quasi che i nostri politici facciano a gara per fare le scelte peggiori per il loro territorio: prima i pannelli fotovoltaici di proprietà di multinazionali del nord nei campi agricoli presi in affitto (vedremo cosa succederà con lo smaltimento dei pannelli, tra vent'anni... Chissà perché mi viene alla mente l'amianto), poi gli sversamenti dei depuratori che non funzionano ed ora i campi da golf assetati d'acqua.
Anche se l'Italia è ultima in Europa, credo possa andar fiera in un solo campo: quello della peggiore amministrazione possibile. Se, poi, ci fosse un premio Nobel per i politici peggiori, credo che avremmo parecchie nomination importanti.
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