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Installiamo Slackware 12

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Proviamo Slack 12 su un vecchio Pentium 166

Beh, l'obiettivo, in questo caso, non era certamente l'installazione di un sistema desktop ma, piuttosto, creare un sistema server da utilizzare per lo sviluppo web.

Solo una premessa: chi installa la nuova versione di Slackware, troverà un sistema completamente diverso, basato sul nuovo Kernel Linux stabile 2.6.21; per i sistemi più datati, come quello usato da me per l'installazione, è vivamente consigliata la ricompilazione del kernel per avere un sistema più snello possibile.

Al via! Scelta del kernel

Per chi fosse nuovo all'installazione di Slackware, diciamo, prima di tutto, che l'installazione, come nella tradizione della distribuzione, è esclusivamente testuale; non ci sono fronzoli grafici o icone: tutto è predisposto per una potente ed efficace installazione in solo testo. Chiaramente, il tool di partizionamento consigliato è fdisk, una utility simile -ma molto più potente-, a quella analoga disponibile in DOS.

Inserito il CD nel lettore, si avvia il PC; al boot, la prima cosa da fare è scegliere il kernel di avvio. Al contrario delle altre versioni, qui non c'è un'ampia scelta di kernel: sono solo due! Abbiamo HUGESMP.S, adatto a quasi tutti i computer, purché siano provvisti almeno di un Pentium Pro; nel nostro caso, vista l'esiguità dell'hardware in nostro possesso -un pentium 166MMX- sceglieremo il kernel HUGE.S, consigliato per i sistemi più datati!

Caricato il kernel, non ci resta che il partizionamento del disco, la creazione di una partizione di SWAP -il doppio della memoria ram disponibile, se questa è meno di 2 Giga- ed il lancio del setup.

Al lancio del programma di setup corrisponde, quale prima operazione, la formattazione dei file system; al contrario delle precedenti versioni, qui la scelta è molto ampia. Oltre ai consueti EXT2 e EXT3 -la versione journaled di EXT2- e RaiserFS, abbiamo anche JFS di IBM e XFS di SGI. Entrambi ottimi sistemi, ma siccome siamo tradizionalisti, scegliamo il consueto EXT3 che, in questi anni, non ci ha mai tradito!

Installiamo i pacchetti software

Linux Slackware può essere liberamente scaricato da Internet come diversi file ISO, ciascuno dei quali corrisponde ad un CD. Tralasciando i CD dei sorgenti, abbiamo scaricato solo i primi tre CD, che contengono tutto il software consigliato e testato da Patrick Volkerding, il papà di questa distribuzione. Ovviamente, se necessario, si potrà installare tutto il software non presente sui CD e disponibile in rete...

Volendo ottenere un sistema snello, non si è installata la parte dell'ambiente grafico, limitandoci ai soli pacchetti base (lo ricordiamo, il PC è vecchio e ci serve solo come server di sviluppo...); pertanto, si sono installati solo i pacchetti: A (Base Linux System), AP (Applicazioni non X), D (Sviluppo), K (Sorgenti del Kernel), L (Librerie di sistema), N (Networking), TCL/TK e Y (che potrebbero anche essere escluse). Con questo tipo di installazione, è sufficiente il solo primo disco.

Per ottenere un sistema ancora più leggero, in ogni singola categoria, sono stati esclusi dei pacchetti software ritenuti inutili (ad esempio i programmi per leggere le news o per chattare).

Su questo vecchio Pentium 166 l'installazione dei pacchetti ha richiesto circa un'ora. Degne di nota sono le installazioni dei sorgenti del Kernel, giunti a ben 250 Mega, Apache, il famoso Web server, che viene installato nella nuova, fiammante versione 2.2.4 ed il PHP che viene installato nella nuova versione 5.2.3.

Altra cosa curiosa, indice dei tempi, è l'assenza della creazione del floppy di ripristino: al suo posto la creazione di una chiavetta USB di ripristino! E pensare che il sistema di test non ha neanche il supporto USB!

Dopo l'installazione

Al termine dell'installazione, il nuovo sistema è pronto a partire.

Dopo il reboot, che potrebbe anche essere l'unico nella vita di un server Linux, il PC si avvia caricando l'intero sistema ed il Kernel scelto; l'utilizzo della CPU in fase di caricamento è massivo, ma al termine, con tutti i servizi necessari attivi, si attesta a pochi punti percentuali e con utilizzo di poco meno della metà della memoria disponibile (48 Megabytes). Il sistema è stabile e potrebbe restare su così; tuttavia, come preannunciato, potrebbe essere utile sfoltire il kernel, ricompilandolo per questo PC che ha sulle spalle quasi due lustri di vita!

Ora, giusto per fare polemica: provate ad installare un sistema nuovo ma diverso da Linux su un PC di dieci anni e fateci sapere come è andata...

Aggiornamento

Slackware 12 su un Pentium III 1000

Dopo una installazione che possiamo dire di fortuna (un Pentium 166 non è certo la macchina migliore per testare un sistema di ultima generazione), ho installato la nuova Slackware 12 su un PC più carrozzato: un Pentium III a 1000 Mhz con circa 200 Megabytes di RAM.

In questo caso ho preferito un'installazione completa, installando tutti i pacchetti dai primi due CD.

L'installazione si è svolta senza problemi ed in meno di 45 minuti; al riavvio, mediante la connessione di amministratore sono state effettuate alcune semplici operazioni, tra cui:

  • Da console, la configurazione della scheda sonora mediante il comando alsaconfig
  • Installato il pacchetto di KDE in Italiano (si trova sul terzo disco, normalmente non richiesto dalla procedura di setup) mediante il comando installpkg.
  • Il lancio, per la prima volta, di KDE (il desktop grafico che ho scelto tra quelli proposti -ed anche il più pesante-) e relativa configurazione
  • La creazione di un utente senza permessi di amministrazione con cui usare il PC (che, lo rammento, è destinato all'uso desktop e non server)
  • Download ed installazione di OpenOffice 2.2.1 per la versione 11 (non era disponibile quella compilata per la 12 ma va bene lo stesso).

Impressioni... di Agosto

Il PC è stabile e veloce, nonostante il processore abbia alcuni anni sulle spalle; la connessione ad internet e l'uso con gli applicativi da ufficio, anche piuttosto pesanti, non presenta problemi particolari.

Ci tengo a precisare che si tratta di un sistema operativo di ultimo grido che sfrutta, con maestria, hardware vecchio che può essere acquistato per poche decine di Euro: e questo, con i tempi che corrono, non è assolutamente da sottovalutare!


Documento scritto e/o curato da Franco
Data pubblicazione: 05/08/2007 (19:11)
Ultimo aggiornamento: 07/12/2017 (14:55)


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