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Un Linux piccolo piccolo

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Un sistema funzionante su una Compact Flash

adattatore cf-ide

A corredo delle fotocamere acquistate qualche tempo fa c'erano due Compact Flash da 16 megabytes. Si tratta di un quantitativo di memoria estremamente esiguo ed in grado di salvare poche immagini alla minima risoluzione: tuttavia è un quantitativo di memoria sufficiente a far funzionare una versione di Slackware ridotta ai minimi termini!

Adattatore IDE-Compact Flash

Mediante un adattatore da IDE (l'interfaccia dei normali hard disk per PC) a Compact Flash è possibile ingannare un PC facendogli credere di avere a che fare con un Hard Disk qualsiasi, anche se di piccole dimensioni.

Questi adattatori sono di facile reperibilità su internet ed a costi relativamente bassi (per inciso: il costo maggiore sono le spese di spedizione!) e sono configurabili come master o slave mediante un ponticello.

Il mio approccio è stato abbastanza semplice: ho inserito la card in un lettore / scrittore di compact flash su porta USB, vi ho copiato sopra il kernel ed i file di avvio, ho configurato busybox per risparmiare spazio per quei comandi di carattere più generale (ls piuttosto che il vi) ed ho copiato i file di sistema e le librerie di Slackware più adatte per portare su il sistema (ad esempio, la bash, ifconfig, etc) che hanno un funzionamento specifico con i file di avvio di questa distribuzione che, come sempre, ho copiato nella directory rc.d. Il kernel non era neanche tanto recente, visto che l'ho copiato dal mio sistema che usa ancora la versione 10.1 (beh, con il Pinguino non si ha tanto la fregola di aggiornare il sistema: tanto tutto funziona per bene! Sempre!)

Ho anche caricato, copiandolo dal mio sistema, il demone ssh ed i suoi file di configurazione, iptables e le librerie necessarie per farli funzionare (che non sono poche!), occupando in tutto 12 megabytes dei 16 disponibili!

Alla fine ho configurato anche il LILO, copiandone i file di configurazione, adattandoli al mini sistema ed installandoli sulla compact flash con il solito lilo -v

Non dimentichiamoci le librerie

Ogni programma ha bisogno di alcune librerie. Per scoprire quali sono, basta ricordare di dare il comando ldd seguito dall'eseguibile che intendiamo analizzare, con il suo percorso completo. Per verificare se funziona, basta dare il comando chroot e lanciare l'eseguibile appena copiato sulla compact flash. Se, nonostante il file sia eseguibile, si ottiene un errore nei permessi, verificare che anche le librerie siano eseguibili (esempio: chmod +x /per/corso/libreria.so).

Partizionare correttamente la Compact Flash

Normalmente, una Compact Flash è venduta già formattata, con un file system di tipo DOS. Inutile dire che può essere partizionata con fdisk di linux e formattata con un file system più adeguato e migliore: EXT2. Sconsiglio vivamente di usare EXT3 a causa del journaling che sottoporrebbe a continue scritture la compact flash, riducendone la vita operativa.

Per evitare scritture inutili, il sistema funziona senza partizione di SWAP ed è montato, normalmente, in sola scrittura, in modo da non scrivere nulla sul sistema.

Senza monitor

Un sistema di questo tipo dovrebbe funzionare senza monitor: per questo ho reindirizzato i messaggi di LILO e di sistema verso la porta seriale del PC: in questo modo, un semplice collegamento RS232 mi permette di verificare lo stato di salute del sistema anche se le schede di rete non sono state inizializzate.

Il sistema usato

pc compact flash e linux

Quasi dimenticavo di dare qualche indicazione sul PC usato per questo esperimento: si tratta di un vecchio HP Vectra VE, provvisto di un pentium 166, 48 megabytes di RAM, due schede di rete 3c509 su bus ISA e micro hard disk da... 16 Mega!

Ma... A cosa serve?

Ma a che cosa può servire un sistema di questo tipo? A tante cose, oserei dire. Prima di tutto, non si sono parti in movimento ed una CF in sola lettura ha longevità assicurata. C'è poco software e, meno programmi ci sono, più sicuro è il sistema: ottimo per creare un firewall, come, del resto, ho fatto.

Ma pensiamo di metterci su anche Samba, NFS, un controller serial ATA e qualche disco di grandi dimensioni, magari in configurazione RAID: ecco un bellissimo storage di rete (una NAS!) ottenuta recuperando un po' di hardware! Ah, dimenticavo: con Linux il RAID posso farlo a prescindere dall'hardware: via software!

Se, poi, ci aggiungiamo una scheda wireless, o una scheda sonora, ecco che le cose cambiano: ma lasciamo il resto alla fantasia di chi ci legge!


Documento scritto e/o curato da Franco
Data pubblicazione: 23/02/2008 (14:24)
Ultimo aggiornamento: 23/02/2008 (14:38)


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