Una mostra fotografica dal titolo: Ad un passo dal cielo, la profindità del mare; organizzata dall'associazione Pro Loco del Salento a Gallipoli, presso il Club Bellavista, in occasione della tredicesima Settimana della Cultura.
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Settimana della Cultura

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Tredicesima settimana della Cultura

Come ogni anno, da tredici a questa parte, è giunto il momento di parlare, almeno per una settimana, di Cultura. Si, Cultura con la “C” maiuscola ma, soprattutto, una cultura che veste casual. Io e gli altri soci della Pro Loco del Salento, la nostra associazione nata con il desiderio di promuovere questa nostra Terra con i mezzi a disposizione, siamo -infatti- convinti di una cosa: non serve l'abito scuro per un evento culturale!

Ad un passo dal cielo...

Nelle ultime settimane un grande interrogativo ci arrovellava. Cosa organizzare ma, soprattutto, dove organizzarlo. In questi tempi di crisi è difficile trovare qualcuno disposto ad investire tempo e risorse... E, detto questo, vi risparmio la solita storia che “crisi”, in cinese, è la fusione di due ideogrammi dove uno significa opportunità... Parliamoci chiaro: la crisi è crisi ma, spesso, -ripeto: spesso- è la scusa degli sprovveduti per non far nulla!

E così, dopo un po' di pensamenti, la scelta è caduta su Gallipoli, la nostra Perla dello Ionio.

Considerata l'indisponibilità del castello Aragonese, che necessita di restauri e, quindi, non è al momento fruibile, abbiamo cercato di dare una risposta alla nostra domanda: «ma, noi, dove ci piacerebbe farlo, un evento a Gallipoli?»

La risposta è stata unanime: sul palazzo che, al termine di corso Roma, domina, con il suo profilo ormai inconfondibile, la città vecchia, quella “padella” di Galatea memoria.

E così, sono partite due telefonate: la prima verso il cellulare di Giuseppe Piccioli, docente presso l'Università del Salento ma, prima di tutto, un vecchio amico. Avuta la sua disponibilità, con la seconda telefonata abbiamo chiesto un appuntamento alla proprietà del Club Bellavista che si è dimostrata sensibile verso la nostra iniziativa culturale, mettendo a disposizione organizzazione e personale del Club. Alla proprietà ed ai collaboratori tutti va il nostro più sentito ringraziamento!

... la profondità del mare!

Ed ecco, finalmente, l'idea: una mostra degli animali marini, fotografati in anni di ricerche dal prof. Piccioli nel loro habitat naturale, da pochi metri di profondità sino ad oltre trenta. Ed in aggiunta alla mostra, la possibilità di godere di uno dei panorami mozzafiato sulla città di Gallipoli, dal tredicesimo piano del palazzo del Club Bellavista!

Inutile dire che gli animali marini ritratti hanno destato la curiosità dei visitatori. Prevalentemente, si trattava degli animaletti “che disturbiamo quando facciamo il bagno” -come solevo dire ai tanti visitatori che mi chiedevano informazioni-. E non poteva essere diversamente, considerato che molti di essi hanno il loro habitat naturale proprio lungo la costa (in particolare, tra Gallipoli, Santa Maria al Bagno e Santa Caterina) ed a poca profondità. Ma la loro bellezza era ugualmente incredibile! Si passava dalla “vacchetta di mare”, un delicato mollusco bianco con macchie nere, che ricordava una mucca (ma di soli quattro millimetri!) al “gambero fantasma” un minuscolo gamberetto completamente trasparente! Per non parlare della seppia, sepolta tra la sabbia, che spiava attenta il fotografo mostrando solo un occhio di... ben tre centimetri! Decisamente, un bellissimo esemplare di seppia...

Animali dai colori incredibili, esaltati dalla luce bianca del flash ed immortalati dalla pazienza di Giuseppe Piccioli che, in molti casi, ha confessato d'aver atteso a lungo il momento dello scatto, anche a diverse decine di metri di profondità!

Aperitivo al tramonto

Ma il momento culminante era il tramonto del sole sul bellissimo mare di Gallipoli. Stranamente, quel sabato il mare era così calmo da fare invidia ad un lago: un mite laghetto dimentico di quei marosi che sferzano Achotus, come la chiamavano, quasi tremila anni fa, i Messapi, o l'Isola di Sant'Andrea, come la chiamiamo oggi noi moderni.

Anche il vento si era calmato, cosa alquanto strana per una città come Gallipoli, posta su un promontorio proteso verso lo Ionio: il segno evidente che anche a Qualcuno lassù la Cultura, in jeans e con la “C” maiuscola, piace.


Documento scritto e/o curato da Franco
Data pubblicazione: 12/04/2011 (20:08)
Ultimo aggiornamento: 19/04/2011 (14:24)


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