Settimana della cultura? a data da destinarsi! La cultura si misura in base agli incassi, più si paga e più si è acculturati.
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Settimana della cultura? NO GRAZIE!

settimana della cultura

Crisi, crisi e ancora crisi, in questi ultimi tempi non si fa altro che parlare di crisi; in realtà è da quando sono su questo pianeta che in Italia si sente parlare di "crisi" e cosi, grazie ancora alla crisi, il Ministero dei beni culturali ha deciso di annullare la settimana della cultura.

Queste le parole con cui il ministero dei beni culturali presentava lo scorso anno la XIV settimana della culturaAnche quest’anno il Ministero per i Beni e le Attività Culturali promuove “la Settimana della Cultura”, aprendo per nove giorni, gratuitamente, le porte di musei, ville, monumenti, aree archeologiche, archivi e biblioteche statali su tutto il territorio nazionale. L’iniziativa, nata per trasmettere l’amore per l’arte e la conoscenza dell’immenso patrimonio italiano, offre un ricco calendario di eventi, mostre, convegni, aperture straordinarie, laboratori didattici, visite guidate e concerti. Si rende così ancora più speciale l’esperienza di tutti i visitatori, grazie al coinvolgimento di molte Istituzioni pubbliche e private, per una partecipazione estesa e capillare.

settimana della cultura

In queste parole si parla di amore e di passione per l'arte e il patrimonio culturale e non di introito, ma si sa cambia il Santo e cambia la festa ed è così che l'amore e la passione si trasformano in "mancato introito": questa la motivazione di Anna Maria Buzzi che ha sostituito Mario Resca alla direzione per la valorizzazione del patrimonio del Mibac: «Non possiamo più permetterci di rinunciare all’incasso di sette giorni proprio in primavera, uno dei periodi dell’anno in cui arrivano più visitatori. Manterremo però i musei aperti a ingresso libero l’ultima domenica di ogni mese quando le famiglie italiane sono veramente in difficoltà».

Da questo si evince che la cultura si misura in base agli incassi, più si paga e più si è acculturati. Pertanto per logica io sarei per il ministero dei beni culturali un'ignorante cronica.

Ma andiamo per gradi, da tre anni organizzo gratuitamente con la mia Associazione, Pro Loco del Salento, anche in occasione della settimana della cultura eventi e mostre solo perché orgogliosa del patrimonio culturale a molti sconosciuto che la mia terra offre. Ovviamente, tutto gratis: non un contributo da parte di nessuna organizzazione "ministeriale".

settimana della cultura

La mia prima richiesta al Ministero dei beni culturali per partecipare con un mio evento in occasione della Settimana della cultura -evento, quindi, degno di fregiarsi del logo ministeriale in quanto il ministero selezionava gli eventi con largo anticipo- reca la data del 2010: in quell'occasione organizzai una visita al parco archeologico di Parabita, dove non c'è nessun biglietto da pagare ma normalmente è chiuso, ed al Museo archeologico di Alezio; anche in questo caso l'ingresso è gratuito ma gli orari sono quelli dell'ufficio comunale e la domenica e i festivi è chiuso: proprio per l'occasione fu aperto, grazie alla particolare sensibilità dell'Assessore alla cultura Walter De Santis che ci accompagnò facendoci anche da guida lungo il percorso.

Seconda esperienza nel 2011 con la visita guidata a Gallipoli e la mostra fotografica "Ad un passo dal cielo... le profondità del mare" eventi organizzati gratuitamente con una grande affluenza di visitatori e che godevano anche del patrocinio gratuito dell'Università del Salento.

Terza esperienza nel 2012 con la presentazione del CD "i piatti salentini delle feste" e la mostra, particolarmente impegnativa per le opere presentate, dedicata alle pittrici salentine del '700.

Questi eventi sono stati tutti selezionati dal Ministero dei Beni Culturali: infatti non tutti si potevano fregiare del logo della manifestazione. Inoltre erano impegnativi per noi associazioni dal punto di vista organizzativo ed economico: lo Stato non ha mai dato nessun contributo, se non il puro e semplice inserimento dell'evento nel sito ufficiale. La settimana della cultura, per coloro che, come me, fanno e non chiedono nulla in cambio, era solo un modo per sentire la presenza di un'istituzione normalmente assente.

settimana della cultura

Possiamo dedurre, da questo, le regole di funzionamento delle cose in Italia: quando funzionano vanno eliminate e l'amore incondizionato si trasforma così in amore dietro compenso.

Per fortuna che c'è ancora la natura ad offrire gratis spettacoli unici a noi innamorati incondizionatamente dell'arte, anche se, con le ultime leggi, si sta ponendo un freno anche a questo.

Data pubblicazione: 06/02/2013 (11:29)
Ultimo aggiornamento: 06/02/2013 (11:38)


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