Una notizia sommessa, quasi ignorata: qualcuno, due importanti banche estere, avrebbero richiesto a Swift le informazioni per toprnare a fare transazioni in alcune monete scomparse con l'avvento dell'euro. Sarà uno scherzo di... Natale?
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Il ritorno della lira ?!?

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Qualcuno si prepara a transare in lire...

il ritorno della lira

Appena finito di pubblicare il documento degli auguri, mi stavo concentrando sul girovagare in rete senza una meta precisa, alla ricerca di questa o quella notizia più o meno interessante quando mi imbatto in questo breve trafiletto: “secondo il Wall Street Journal, due grosse banche estere avrebbero richiesto a Swift alcune informazioni e le tecnologie necessarie per tornare alle transazioni in alcune valute europee ante euro, in particolare dracma, escudo e lira”.

Vediamo di capire chi sono i soggetti della notizia: Wall Street Journal è uno dei più importanti giornali economici americani, recentemente acquisito dal magnate di Sky; Swift è un circuito internazionale per le transazioni su estero. La notizia, pur fuori dai comuni radiogiornali e telegiornali è ripresa da importanti organi di informazione e blog. Quindi sembrerebbe più di un banale gossip.

Personalmente, non ho mai gradito l'Euro ed il suo cambio; ciò che in lire costava appena 1000 è passato, quasi dalla sera alla mattina, a costare un euro (quindi il doppio), grazie al cambio particolarmente gravoso che fu imposto alla nostra moneta ed a controlli praticamente assenti. Ed ora, in questa vigilia di Natale, una notizia sotto l'albero che ha il peso di un botto forse un po' troppo forte: qualcuno, a nostra insaputa si prepara a compiere operazioni finanziare in monete nazionali non più esistenti da quasi 10 anni... Anzi, per essere precisi, 10 anni saranno a febbraio del 2012. Dieci anni esatti... Anche questa cifra “esatta”, a dire il vero, mi lascia perplesso.

Evito, in questa sede, di ritenere “vere” le notizie riportate su questo pur autorevole blog e voglio, decisamente, considerarle puro gossip; ma come ignorare le “confidenze” che riferiscono che la stessa Germania stia stampando marchi in Svizzera per aggirare il trattato europeo che impone alle nazioni l'obbligo di astenersi dallo stampare vecchie monete sul proprio territorio nazionale?

Non sono un economista e non riesco ad immaginare completamente lo scenario di un eventuale ritorno alla nostra vecchia moneta. Posso solo dire che il cambio che abbiamo avuto nel 2002 (2000 lire contro un solo euro) difficilmente sarebbe ripetibile alla pari dopo una crisi simile a quella che il nostro Paese sta attraversando. Volendo essere ottimisti, potremmo dire che un euro, in lire, varrebbe molto di più di quanto lo abbiamo pagato dieci anni fa e la cosa diventa particolarmente grave se quell'euro è un euro di debito (pensate al nostro debito pubblico: 2000 miliardi di euro. Con quanti zeri si scriverebbe se convertito in lire?). Ma -comunque- non riesco ad immaginare cosa succederebbe dopo questa conversione: probabilmente un nuovo periodo di “finanza allegra” per la felicità di tanti politici “spendaccioni” che porterebbe ad un'inflazione galoppante che, se da un lato faciliterebbe le nostre esportazioni, dall'altro ci indurrebbe a pagare qualsiasi cosa (importata e non) un occhio della fronte che avrebbe, come contraltare, la convenienza a tornare a produrre all'interno dei confini nazionali, in barba a tutti coloro che hanno fatto dell'esternalizzazione il loro vangelo.

Ma non riesco a capacitarmi del motivo di una così vasta operazione monetaria della durata di un decennio. Tuttavia, anche se a pensar male si fa peccato, mi viene in mente una sola risposta: e se fosse stato un mezzo per far uscire dalle nostre tasche tanti soldini senza farcene accorgere?

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Documento scritto e/o curato da Franco
Data pubblicazione: 24/12/2011 (14:21)
Ultimo aggiornamento: 22/11/2017 (16:11)


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