Carnevale a Casarano

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La sfilata dell'8 marzo 2011

Finalmente è successo: è arrivato il carnevale. E ieri, grazie alla tregua concessa dal maltempo, nonostante il freddo gelido ed un maestrale da scompigliare i... coriandoli, Casarano è stata teatro dell'atteso "Carnevale della Fantasia", la sfilata di maschere e carri allegorici organizzata dall'Associazione Amici del Carnevale della cittadina.

La parata dei gruppi mascherati e dei carri si è svolta come tradizione vuole proprio ieri pomeriggio, martedì grasso, tra il consenso e gli applausi del pubblico (tranne di coloro che, non essendo al corrente della sfilata, erano rimasti imbottigliati nel traffico...) che è rimasto alcune ore ad assistere al passaggio delle maschere che con i loro costumi  ed i loro colori hanno portato tanta allegria per le vie della città.

Molti i carri e i gruppi che hanno preso parte all'iniziativa, provenienti anche dai vicini paesi; alcuni di essi erano composti da oltre 200 comparse e trattavano argomenti molto attuali: dai 150 anni dell'Unità d'Italia, le cui comparse sfilavano con l'appoggio di un carro allegorico con un enorme Garibaldi urlante e tanto di cannoni, al Made in Italy che faceva riferimento all'ormai estinto comparto calzaturiero di Casarano ed “ai migliori anni della vita” trascorsi nelle tante industrie calzaturiere della zona.

E non poteva mancare il solito gruppo con bara al seguito che, oltre a esorcizzare l'estremo evento della vita umana, cercava di sottolineare il fatto che... anche le possibilità di trovare lavoro sono al lumicino.

Ben due gruppi si rifacevano alla fiaba di Pinocchio, altri alla difficile situazione economico politica italiana e locale (se ci pungi non esce sangue, era il moto di uno di questi...) ed altri, improvvisatisi pittori promettevano di farne... di tutti colori. Non sono mancati neanche i riferimenti all'ecologia, con il gruppo delle nuvole e degli ombrelli.

Insomma, un carnevale completo ad all'insegna dell'allegria: del resto, almeno una volta l'anno diventa quasi d'obbligo metter su la maschera e dimenticare i problemi di tutti i giorni anche perché “chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza”.